730 PRECOMPILATO: CAMMINO LUNGO E POSSIBILE

Il 2015 saluta una rivoluzionaria novità che riguarda gli obblighi dichiarativi: a partire dal 15 aprile, i lavoratori dipendenti ed i pensionati riceveranno la dichiarazione 730/2015 precompilata, con il vantaggio di poterla semplicemente confermare.

Approfondiamone gli aspetti più significativi.

L’Agenzia delle Entrate utilizza i dati reddituali che da quest’anno riceverà direttamente dal datore di lavoro, o dall’Ente previdenziale, con la Dichiarazione Unica 2015, che sostituisce il CUD. Inoltre gli istituti bancari comunicheranno i dati degli interessi passivi sui mutui, e le compagnie assicuratrici quelli relativi alle polizze.
Saranno utilizzati anche i dati che lo stesso contribuente ha dichiarato negli anni precedenti, come le detrazioni da usufruire a rate per i bonus edili, oppure i crediti d’imposta provenienti dal precedente anno fiscale.

Una volta predisposta la dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate la metterà a disposizione del contribuente, in una pagina a quest’ultimo dedicata sul sito istituzionale, a cui si potrà accedere dopo aver chiesto l’assegnazione del codice PIN. La pagina personale prevede anche un prospetto dei dati che possiede l’Agenzia, ma che risultano incompleti, oppure incongruenti, e che quindi necessitano di un completamento, o di una motivazione.

Il contribuente, terminata la sua fase di controllo, potrà presentare la dichiarazione così come predisposta dall’Agenzia, oppure apportando delle aggiunte o modifiche, e potrà farlo direttamente, o avvalendosi dell’ausilio del datore di lavoro, oppure di un CAF o di un professionista abilitato.

Insomma, questo è solo un primo passo verso la complessa formazione di una sorta di Grande fratello fiscale, che dovrebbe in futuro facilitare la vita dei contribuenti. Uno dei vantaggi che si potrà trarre, ad esempio, consisterà nel poter godere di detrazioni che altrimenti si sarebbero perse, magari per il solo fatto di non conoscerne il diritto per una particolare spesa.

L’intenzione dell’Erario è senz’altro interessante, anche se in effetti siamo ancora molto lontani da questa conquista, perché, ad esempio, le spese mediche, quasi sempre presenti nelle dichiarazioni dei redditi, e che generano una detrazione del 19%, non possono ancora essere considerate dall’Agenzia, visto che ad oggi dispone solo dei dati forniti dalle farmacie con gli scontrini parlanti, ma non dei dati di fatturazione dei medici; così come non dispone di notizie sulle spese funerarie, delle erogazioni liberali alle Onlus, o associazioni benefiche, e di tutti gli altri oneri detraibili.

La Consulenza Direzionale