REVERSE CHARGE: I NUOVI SOGGETTI COINVOLTI

La Legge di Stabilità per il 2015, dal 1 gennaio estende l’applicazione del Reverse Charge alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative agli edifici.

Ricordiamo innanzitutto che Il Reverse Charge, o inversione contabile, è un meccanismo di applicazione dell’Iva per il quale, il soggetto obbligato al versamento dell’Iva nei confronti dell’erario non è il fornitore, come nell’impostazione ordinaria, ma è invece il cliente, proprio in virtù di questa “inversione”. Per cui, il fornitore che emette la fattura, per la cessione di beni o per la prestazione di servizi, lo farà senza addebitare l’iva, specificando che si sta applicando il regime del Reverse Charge, previsto dall’art. 17 comma 6 del D.p.r. 633/72.

A questo punto è importante chiarire che l’assolvimento dell’Iva da parte del cliente, nei confronti dell’Erario, non avviene con uno specifico versamento, fatto per ogni singola fattura ricevuta, come nel caso delle ritenute d’acconto, ma al contrario avviene in virtù della liquidazione periodica Iva, effettuata con il seguente metodo: Il cliente integra la fattura ricevuta con l’aliquota e l’Iva a credito, e la registra nel Registro IVA Acquisti. Provvede poi ad emettere una fattura compensativa di pari importo da registrare nel Registro IVA delle fatture emesse, neutralizzando così la deducibilità dell’Iva sull’acquisto. Di conseguenza, la liquidazione periodica risulterà maggiorata dell’importo dell’Iva considerata, che il cliente verserà, quindi, all’Erario. Inoltre, la registrazione della fattura compensativa emessa, avviene soltanto ai fini Iva, e non chiaramente anche ai fini del reddito, perché altrimenti finirebbe per neutralizzare anche il costo, che invece è deducibile.

La Legge di Stabilità, dunque, ha recepito la Direttiva Europea 2006/112/UE, che all’art.199 par.1 lettera a) prevede la facoltà da parte degli Stati Membri di estendere l’inversione contabile, già prevista per alcune attività, tra cui l’edilizia, anche alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento di edifici. Lo scopo dell’utilizzo del Reverse Charge è quello di combattere, tra l’altro, le frodi Iva dovute alle società c.d. “cartiere”. Queste società nascono con l’unico scopo di emettere fatture (da cui il nome attribuito, ndr), accumulare un enorme debito Iva, salvo poi scomparire senza averla versata. In questo caso lo Stato subisce un danno che difficilmente recupera, visto che il debitore dell’Iva è un singolo soggetto, la cartiera appunto, se non dimostra la connivenza di tutti i clienti con quest’ultima. Con l’inversione contabile, invece, l’obbligo del versamento Iva si distribuisce dalla singola cartiera a tutti i soggetti clienti, vanificando quindi il vantaggio che avrebbe la cartiera a scomparire.

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