Le imprese che intendono realizzare nuovi investimenti potranno beneficiare di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione. Si apre dunque per le imprese del Meridione una nuova stagione di aiuti, che riguarderà gli investimenti fatti fino a tutto il 2019, ed i cui vantaggi saranno fruibili entro e non oltre il 2023.

Approfondiamone alcuni dettagli.

Le piccole e medie imprese che effettuano nuovi investimenti in impianti, macchinari e/o attrezzature da utilizzare in strutture produttive presenti nelle zone assistite (individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020) delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, riceveranno un Contributo Pubblico nella forma del credito compensabile, rispettivamente del 20% dell’investimento netto per le piccole imprese e del 15% delle medie.

Le grandi imprese, invece, riceveranno un credito d’imposta del 10%, ed a condizione che l’investimento sia in una “nuova attività economica”. Per tale si intende la creazione di uno stabilimento nuovo, o della riconversione di uno esistente, che ha chiuso o che avrebbe sicuramente chiuso senza tale riconversione, e comunque sempre che il compratore/investitore utilizzi questi beni in settori diversi, e che non abbia alcun legame con il venditore.

Appaiono evidenti già adesso i vantaggi per i beneficiari sul piano della liquidità e del rischio, sempre connesso ad ogni nuovo investimento, visto che il tempo di rientro sarà più vicino per via delle minori imposte nette da affrontare.

L’ammontare dell’agevolazione si determina partendo dall’investimento lordo, a cui vanno sottratte le quote di ammortamento dei cespiti già presenti e funzionanti nell’attività, purché appartenenti alla stessa categoria.

Dunque ipotizziamo che il beneficiario, nel nostro esempio una Piccola Impresa, acquisti macchinari nuovi per 100mila euro, e che la quota di ammortamento dei macchinari già utilizzati nel ciclo produttivo nello stesso esercizio dell’investimento sia di 15mila euro, la base su cui calcolare l’agevolazione sarà 85mila euro, e dunque il credito d’imposta sarà 17mila euro:

100mila (Nuovi macchinari) – 15mila (Amm. Macchinari esistenti) = 85mila

85mila x 20% (Aliquota Piccole Imprese) = 17mila (Credito spettante)

Gli ammortamenti da considerare, ai soli fini del calcolo, devono essere:

Della stessa categoria del nuovo investimento, nel nostro esempio in macchinari.
Quindi gli ammortamenti delle attrezzature e degli impianti non contribuiscono a diminuirne la base di calcolo, e quindi il beneficio;

Sono considerati al netto della maggiorazione del 40% del Super-Ammortamento, che rimane comunque utilizzabile ai fini fiscali, ma non per la determinazione di questo credito.
Devono comprendere anche i c.d. Ammortamenti figurativi, vale a dire gli ammortamenti dei beni della stessa categoria del nuovo investimento, detenuti dal beneficiario in leasing, e che sarebbero stati calcolati se fossero stati di proprietà.
Ottenuto il credito spettante, è importante tuttavia precisare che in assenza di una specifica esclusione normativa, tale credito deve essere considerato tassabile, e quindi rileva ai fini di Irpef/Ires ed Irap.

Questo aspetto riduce il vantaggio atteso, che nel nostro esempio sarà di 17mila, meno le ulteriori imposte che il beneficiario affronterà sul credito tassato.

Il limite massimo dell’investimento netto agevolabile è 1,5mln per le Piccole Imprese, 5mln per le Medie e 15mln per le Grandi Imprese.

Non ci sono limiti, invece, alla compensazione. Per cui il credito fruibile annualmente può essere superiore ai 250mila annui, e si può superare tranquillamente anche il limite di 700mila riguardante la compensabilità di crediti di imposta e contributi, in vigore dal 1 gennaio 2014.

Ai beneficiari non resta che valutare l’ipotesi di nuovi investimenti anche alla luce di questa nuova opportunità, prevista dai commi 98 a 108, dell’art.1 della Legge di Stabilità per il 2016 (L. n. 208 del 28 dicembre 2015) ed eventualmente presentare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione di fruizione del credito, tramite gli abituali canali telematici.

La Consulenza Direzionale