La Repubblica italiana, con l’art. 9 della Costituzione, intende da sempre valorizzare il suo patrimonio culturale e oggi lo fa, tra l’altro, con la legge 106/2014 che prevede un chiaro incentivo per chi contribuisce ad aiutare gli enti culturali in Italia. In particolare, concede un credito d’imposta a sostegno del mecenatismo e delle liberalità.

Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa misura.
Le persone fisiche, e le persone giuridiche che nel triennio 2014/2016 effettuano erogazioni liberali, beneficeranno di un credito d’imposta pari al 65% dell’erogazione effettuata negli anni 2014 e 2015, e di un credito pari al 50% per quelle effettuate nel 2016.
La donazione, effettuabile solo in denaro, deve avere il chiaro scopo di favorire interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; sostenere luoghi di cultura pubblici come musei, biblioteche, e complessi monumentali; promuovere e potenziare le fondazioni lirico-sinfoniche, e tutte le strutture pubbliche che promuovono lo spettacolo, senza alcun fine di lucro.

Il volume del beneficio cambia a seconda del soggetto che eroga l’aiuto.
Infatti, per tutti i soggetti che non sono titolari di reddito di impresa, ad esempio dipendenti, pensionati e liberi professionisti, il riconoscimento del credito è previsto nei limiti del 15% del reddito imponibile, mentre per i titolari di reddito d’impresa, quindi imprenditori individuali e società che svolgono attività commerciale, il limite del credito d’imposta è quello del 5 per mille dei ricavi. Per cui è previsto anche nel caso in cui l’esercizio si chiuda con una perdita.

Una volta determinato l’importo di tale credito, bisogna dividere quest’ultimo in tre quote annuali, la prima delle quali può essere utilizzata in compensazione a partire dall’anno successivo a quello di erogazione.
Ad esempio, per un soggetto non titolare di reddito d’impresa, avremo:

Reddito imponibile per il 2014: 35.000 euro
Limite massimo del credito concedibile: 5.250 euro (15% di 35.000)
Erogazione effettuata nel 2014: 5.000 euro
Credito d’imposta fruibile: 3.250 (65% di 5.000), quindi interamente riconosciuto perché minore del limite di 5.250
Rata annuale utilizzabile: 1.083,33 (3.250 / 3)

Laddove il credito fosse utilizzato in misura inferiore alla rata prevista, il residuo potrà essere utilizzato negli anni successivi, senza limiti di tempo, ma sempre nel limite dell’importo della rata annuale.

L’erogazione agli enti beneficiari dovrà essere effettuata tramite Banca, Ufficio Postale, o utilizzando carte di credito e di debito (bancomat), assegni bancari o circolari.
Ricevuti gli aiuti, i soggetti beneficiari saranno obbligati a comunicare l’ammontare che è stato loro donato, la sua destinazione e l’utilizzo che ne faranno, pubblicando chiaramente queste informazioni tramite i propri siti istituzionali, con una pagina web dedicata e facilmente individuabile, al fine di garantirne la massima trasparenza.

La Consulenza Direzionale