Smart&Start è lo strumento di finanza agevolata dedicato alle Start-Up del Mezzogiorno, vale a dire le nuove imprese che puntano a realizzare progetti di business fortemente innovativi.
L’Agenzia Invitalia, che agisce su mandato del Governo, gestisce questo incentivo da oltre un anno con evidente successo e si pone come alternativa valida alle banche, ormai eccessivamente prudenti nell’incoraggiare nuove iniziative imprenditoriali.
Le imprese che hanno presentato un progetto sono oltre 1000, di cui il 30% formate da sole donne e oltre un terzo delle domande è stato ammesso.

Attualmente lo strumento si compone di due incentivi:
Smart, eroga contributi a fondo perduto destinati a rimborsare le spese di gestione ordinarie sostenute nei primi 48 mesi dall’invio della domanda, per un massimo di 50mila euro annui e comunque non oltre il 35% delle spese totali di gestione;
Start, invece, si dedica ad agevolare la realizzazione dei programmi di investimento, quindi l’acquisto di impianti, macchinari, nonché brevetti e know-how necessari all’attività, e di fornire il necessario tutoring, con contributi a fondo perduto per un massimo di 200mila euro, e comunque una quota dell’investimento totale che non superi il 65%, oppure il 75% se l’impresa è costituita da sole donne, o da giovani fino a 35 anni.
Le due misure possono essere anche utilizzate singolarmente, ma se utilizzate insieme, il totale erogato ad ogni impresa, non potrà in nessun modo superare i 200mila euro.

La nuova configurazione di Smart&Start, che sarà pubblicata presto sulla Gazzetta Ufficiale, rivoluzionerà totalmente la sua struttura.
In particolare, tra le novità ci sarà l’estensione alle imprese di tutta Italia, cosa insolita per le misure di finanza agevolata gestite da Invitalia, anche se le imprese del sud avranno comunque un occhio di riguardo.
Infatti l’importo del finanziamento coprirà massimo il 70% del totale investimento, estendibile all’80% per le imprese di sole donne, giovani o se tra i soci c’è un dottore di ricerca che rientra dall’estero. L’investimento ammissibile sarà compreso tra 100mila e 1,5 milioni di euro, consistente, differenza sostanziale con il passato, in un mutuo agevolato a tasso zero. Per le imprese del sud, invece, rimane una componente a fondo perduto, del 20%.
Dunque, vista la mancanza di lavoro, Invitalia continua a offrire frecce all’arco dei giovani chiamati a inventarlo.

La Consulenza Direzionale