Undici trilioni di dollari entro il 2025. È a quanto ammonteranno gli investimenti in private equity nei prossimi anni. 

Il private equity è una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high grow companies) realizzata prevalentemente da investitori istituzionali con l’obiettivo di ottenere un consistente guadagno in conto capitale dalla vendita della partecipazione acquisita o dalla quotazione in borsa.

A prevedere questo scenario è lo studio “The Future is Private. Unlocking the Art of Private Equity in Wealth Management”, stilato da Boston Consulting Group (BCG) in collaborazione con iCapital. 

UNA CRESCITA INARRESTABILE 

Su scala globale, questo strumento vedrà aumentare il peso dei contributi privati di 2,4 volte tra il 2020 ed il 2025, anno in cui arriverà a sfiorare i 1.200 miliardi.

Ad ampliarsi, però, non sarà solo il volume della presenza di nuovi investitori privati nei fondi di private equity, ma anche la provenienza geografica. Nuovi clienti cinesi e americani, infatti, sono pronti a sbarcare in questo mercato, apportando un contributo consistente in termini di capitali. 

Anche in Europa, però, sul fronte degli investitori, molto si muove. Per quanto concerne i fondi di private equity, in Italia, per esempio, i singoli risparmiatori contribuiranno ad aumentare il proprio peso entro il 2025, arrivando alla quota di 13,5 miliardi. 

I MOTIVI DEL BOOM

Ma cosa sta spingendo verso l’alto gli investimenti in private equity? Le motivazioni di questa crescita sono da collegarsi da un lato a una maggiore circolazione della ricchezza finanziaria globale che, nel corso del 2020, è arrivata a toccare la quota record di 250 mila miliardi di dollari, facendo registrare un +8,3% nel 2020

La tendenza non sembra destinata a fermarsi anche nel prossimo futuro. Se la ripresa economica si consoliderà ulteriormente, il mercato favorirà alcune classi di investimento come gli asset alternativi che, nei prossimi 5 anni, vedranno salire l’esposizione degli investitori individuali fino a 4.000 miliardi. Tra questi asset, rientrano anche i fondi di private equity che, tra il 2015 e il 2020, sono passati da 2.400 miliardi a ben 5.300.

I VANTAGGI DEL PRIVATE EQUITY

Rispetto ad azioni ed obbligazioni, inoltre, gli investimenti in private equity offrono maggiori rendimenti rispetto ad azioni e obbligazioni perché, grazie a questo strumento, è possibile intercettare compagnie ad alta crescita prima della quotazione. 

Le società della tecnofinanza, che forniscono prodotti e servizi finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), rappresentano un altro degli elementi che hanno contribuito a sostenere la crescita del private equity. Dal 2017, infatti, è praticamente raddoppiato il numero delle realtà attive in ambito fintech che offrono servizi per il mercato degli alternativi. Le piattaforme digitali hanno il merito di aver contribuito a democratizzare la partecipazione ai mercati privati, rendendola più snella e semplice.

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