I Buoni Lavoro sono la soluzione all’ormai annoso problema di regolarizzare i dipendenti, molto spesso giovani, che prestano il loro servizio occasionalmente. È il caso degli studenti, che per coprire le spese universitarie lavorano saltuariamente come camerieri, anche solo per qualche ora, e per diversi pub o ristoranti. Ma è anche il caso dei datori di lavoro, che hanno necessità di forza lavoro soltanto per un week end, trovando eccessivamente macchinoso un contratto di lavoro dipendente.

Voucher sono proposti dall’Inps, e sono Buoni Lavoro prepagati, dal valore lordo di 10 Euro per ogni ora lavorativa, e corrispondenti a 7,5 Euro netti per il dipendente, e 2,5 Euro per contributi previdenziali e servizio amministrativo Inps e, cosa importante, copertura assicurativa Inail.

Il committente che intendesse utilizzare questa forma di retribuzione, deve preventivamente comprare i Voucher presso l’Inps, per via telematica, presso un rivenditore autorizzato di generi di monopolio, presso banche abilitate o tutti gli uffici postali, e comunicare all’Inps l’intenzione di utilizzarli, anche poche ore prima dell’inizio della prestazione. Il rapporto deve essere diretto tra prestatore ed utilizzatore, escludendosi così l’ipotesi che l’imprenditore recluti manodopera da utilizzare presso terzi.

Il lavoratore prestatore che volesse proporre questa soluzione, può farlo entro i limiti annuali imposti a questo tipo di compenso, previsti per la categoria cui appartiene, e comunque non superiore a 6.740,00 Euro lordi, riscossi nell’anno solare. Per tale motivo il prestatore deve rilasciare una dichiarazione di non superamento di tali limiti. Dichiarazione che il committente può e deve richiedere, anche per non incorrere nella Maxisanzione per il lavoro nero, prevista dalla Legge 73/2002.

Il lavoro occasionale può essere svolto da giovani, studenti, disoccupati e lavoratori part time nel pieno rispetto della legalità, e senza nessuna imposizione fiscale aggiuntiva.

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